SOME OTHER PLACE

concept, coreografia e danza Sara Sguotti
musica live Spartaco Cortesi
consulenza, assistenza artistica e drammaturgica Elena Giannotti
disegno luci Mattia Bagnoli
creative producer Marco Burchini

produzione Company Blu con il sostegno di MiBAC, Regione Toscana e Comune di Sesto Fiorentino.
coproduzione Interplay Festival
con il supporto di Armunia/Festival InEquilibrio, Atelier delle Arti, Cango
ph Enzo Rapezzi photographer

SOME OTHER PLACE

Secondo l’epistemologia del “corpo aperto” il corpo è ridefinito e costantemente modificato dai suoi usi sociali e dalla sua relazione col linguaggio e la tecnologia. La battaglia per la scoperta o l’invenzione di nuovi organi non è una semplice questione di nomi o di rappresentazioni. È un problema eminentemente politico. Laddove esiste un organo è possibile indicare una funzione, un uso, una relazione sociale e, di conseguenza, un processo politico di concatenamento e di riappropriazione” P.B. Preciado
Questa nuova creazione coreografica cerca di individuare le forme della relazione tra performer, spazio e immaginazione, provando a condurre lo spettatore in un viaggio dentro la densità della materia e allo stesso tempo in un altrove percettivo e immaginativo. Il corpo danzante si posiziona in uno spazio vuoto, percorribile, spazio che diventa intimo, mutevole, in continuo adattamento percorre un movimento labirintico e potente. Lo sguardo della danzatrice si apre all’immagine, un qualche altro luogo e riverbera nello score musicale dal vivo di Spartaco Cortesi. Il dispositivo coreografico conduce a un corpo che si sorprende del movimento ed è sorpreso, lontano ma presente in uno spazio inconsistente ma visionario. La performer offre uno sguardo che cerca una iper realtà, coinvolgendo e portando i passeggeri/spettatori in un processo empatico fra reminiscenza e predizione. Nella scrittura coreografica emergono leggerezza, disorientamento, vitalità, carnalità, un corpo fragile e atletico che agisce cercando coordinate, mira all’evasione del proprio spirito, attraverso un linguaggio e una narrazione privata, femminile, che coinvolge lo spettatore.

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    SOME OTHER PLACE

    concept, choreography and dance Sara Sguotti
    live music Spartaco Cortesi
    artistic and dramaturgic advisor Elena Giannotti
    light designer Mattia Bagnoli
    creative producer Marco Burchini
    production Company Blu supported by MiBAC Ministero dei Beni Culturali e Turismo, Regione Toscana and the city of Sesto Fiorentino
    coproduction Interplay Festival
    with the support of Armunia/Festival InEquilibrio, Atelier delle Arti, Cango
    ph Enzo Rapezzi photographer

    According to the epistemology of the" open body "the body is redefined and constantly modified by its social uses and its relationship with language and technology. The battle for the discovery or invention of new organs is not a simple matter of names or representations. It is an eminently political problem. Where there is an organ, it is possible to indicate a function, a use, a social relationship and, consequently, a political process of linking and re-appropriation
    P.B. Preciado

    This new choreographic creation tries to identify the forms of the relationship between performer, space and imagination, trying to lead the viewer on a journey into the density of matter and at the same time into a perceptive and imaginative elsewhere.
    The dancing body is positioned in an empty, passable space, a space that becomes intimate, changeable, in continuous adaptation along a labyrinthine and powerful movement. The dancer's gaze opens to the image, some other place and reverberates in Spartaco Cortesi's live music score.
    The choreographic device leads to a body that is surprised by the movement and is surprised, distant but present in an inconsistent but visionary space.
    The performer offers a look that seeks a hyper reality, involving and leading the passengers / spectators in an empathic process between reminiscence and prediction.
    In the choreographic writing, lightness, disorientation, vitality, carnality emerge, a fragile and athletic body that acts in search of coordinates, aims at escaping one's spirit, through a private, feminine language and narration that involves the viewer.

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