Tracce | Looking for a place to die

di e con: Sara Capanna, Barbara Carulli, Michele Scappa
musiche originali: Joaquín Nahuel Cornejo
luci: Paolo Pollo Rodighiero
coproduzione: Anghiari Dance Hub e Company Blu
(MiBAC Ministero dei Beni Culturali e Turismo, Regione Toscana, Comune di Sesto Fiorentino)
con il sostegno di: Armunia, progetto vincitore del Premio Theodor Rawyler 2022
Spettacolo selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2022 Network Anticorpi XL

Tracce | Looking for a place to die

Tre corpi si (con)formano in figure, che sfuggono all’accecamento luminoso esponendosi al buio. Il loro è un luogo altrove, dove il presente, che potrebbe essere già stato o che potrebbe esistere, può solo essere ricordato o immaginato. Un viaggio alla ricerca di un con vivere e di un con morire: una crisi attraversabile «tramite grovigli e zigzag che necessitano di passione e di azione, di momenti di stasi e di mosse improvvise, di ancoraggio e di slancio»
(Donna Haraway).

Il Processo creativo
«Quella che sono stata una volta non si ricorda più di quel che sono adesso parlatemi della morte, della fine di tutt o, affinché io senta una ragione per ricordare… ». Il marinaio F. Pessoa)

La luce è intrinseca alla composizione coreografica per immaginare la danza a partire dalla sua esposizione o sottrazione in un percorso di contatto con la fonte luminoso nel suo es sere materia, creando riverberi, ombre e dinamiche, celamenti e svelamenti. Riabitando i margini e i confini, il corpo vive la soglia nel bilico tra dentro e fuori, buio e luce, prima e dopo, ricordo e immaginazione.
La collaborazione con il compositore e musicista Joaquin Nahuel Cornejo riveste un ruolo centrale per la creazione, in quanto quest’ultima si nutre del dialogo aperto che mette in gioco diverse competenze e punti di vista. Corpo musica è una sinergia di linguaggi, che permettono di esplorare una reciprocità di informazioni sull’origine e sul senso del movimento.

Il processo, infatti, nasce in un luogo teatrale convenzionale; tuttavia, poterlo performare in altri spazi permetterebbe di far emergere la sua natura mutevole e fluida, nonché la sua rigenerazione continua data dagli stimoli che derivano dall’ambiente e dalla relazione con i testimoni.

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    Tracce | Looking for a place to die

    By and with: Sara Capanna, Barbara Carulli, Michele Scappa
    original music: Joaquín Nahuel Cornejo
    lights: Paolo Pollo Rodighiero    
                                                              co-production: Anghiari Dance Hub and Company Blu (MiBAC Ministry of Culture and Tourism, Region of Tuscany and the city of Sesto Fiorentino) with the support of: Armunia, project winner of the Theodor Rawyler Prize 2022, selected for the Young Author Dance Showcase 2022 - Network Anticorpi XL  

    Three bodies are (con)formed into figures, escaping blinding-light by exposing themselves to darkness. Theirs is a place elsewhere, where the present, which may have already been or may exist, can only be remembered or imagined. A journey in search of a with-living and a with-dying: a crisis crossed "through tangles and zigzags that need passion and action, moments of stasis and sudden moves, anchoring and momentum"
    (Donna Haraway).  

    The Creative Process
    "What I once was is no more remembered than what I am now [...] speak to me of death, of the end of everything, so that I may feel a reason to remember...." (The Sailor, F. Pessoa)

    Light is intrinsic to the choreographic composition to imagine dance from its exposure or subtraction in a path of contact with the light source in its being matter, creating reverberations, shadows and dynamics, concealment and unveiling. Rebinding the edges and boundaries, the body experiences the threshold in the balance between inside and outside, dark and light, before and after, memory and imagination. The collaboration with composer and musician Joaquin Nahuel Cornejo plays a central role in the creation, as the latter is nourished by the open dialogue that brings different skills and points of view into play. Body music is a synergy of languages, allowing for the exploration of a reciprocity of information about the origin and meaning of movement.

    The process, in fact, originates in a conventional theatrical venue; however, being able to perform it in other spaces would allow its changing and fluid nature to emerge, as well as its continuous regeneration given by the stimuli arising from the environment and the relationship with witnesses.

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